Il travaglio è la fase che porta alla completa dilatazione del collo dell’utero, premessa indispensabile alla nascita del bambino. La durata è variabile ed è condizionata da diversi fattori. Nel corso del travaglio, infatti, le contrazioni aumentano progressivamente di intensità e divengono dolorose, per poi lasciare il posto a uno spontaneo impulso a spingere. Questa è la fase in cui la futura mamma ha più bisogno di sostegno e rassicurazione da parte del personale medico e della persona che ha scelto di starle accanto fino alla nascita del bimbo.

Durante il travaglio è molto importante riuscire a rilassarsi ed è possibile farlo attraverso le tecniche di respirazione apprese durante il corso pre-parto. Respirando correttamente, infatti, si avverte meno il dolore e si conservano più energie possibili per il momento della nascita del bambino. Non ci sono controindicazioni a cercare di recuperare le energie anche assumendo alimenti digeribili ed energetici, come un cucchiaino di marmellata o di miele, una zolletta di zucchero, una caramella o una fetta biscottata. Questi contengono zuccheri semplici, che vengono bruciati con rapidità dall'organismo, fornendo energia in poco tempo e non sovraccaricano lo stomaco, quindi non rappresentano un problema nemmeno nel caso di un successivo intervento cesareo d’urgenza. Non esistono controindicazioni nemmeno a bere qualche sorso d’acqua.

Anche la posizione giusta può aiutare a sopportare il dolore e a riacquistare le forze. Non ne esiste una in assoluto: ogni donna ha le sue preferite. Per esempio, alcune partorienti riescono a rilassarsi restando in piedi, mentre fanno ondeggiare lentamente il bacino e si dondolano sui piedi. Altre, invece, trovano sollievo stando carponi, raggomitolate o accucciate sui talloni. Per altre ancora, camminare è una valvola di sfogo che aiuta a scaricare la tensione e percepire meno il dolore.
 
 
 
 
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